IL “CANONE CANCRIZZANTE”
CANONE INVERSO – CANONE CANCRIZZANTE
I due termini, tra loro equivalenti, si riferiscono a un tipo particolare di tecnica contrappuntistica per cui due voci suonano la stessa parte ma, mentre la 1′ voce suona in maniera ordinaria, la 2′ voce suona la stessa parte dall’ultima nota alla prima.
C’è un esempio molto bello nella “Offerta Musicale BWV 1079” di J.S.Bach. Bach inserisce una chiave rovescita e le alterazioni rovesciate alla fine della composizione così che il lettore capisca che deve GIRARE IL FOGLIO e leggere dalla ultima nota alla prima.
La difficoltà di comporre un canone cancrizzante sta nel fatto che dobbiamo avere relazioni armoniche sottoponendo il retrogradoalla parte data. In sostanza a metà della composizione dobbiamo incominciare a pensare che quello che segue si sottoporrà, in modo inverso, alla parte precedentemente composta.
E’ un artificio, all’orecchio non è percepibile, si può forse individuare un canone cancrizzante studiando lo spartito, ma dobbiamo sapere in partenza che stiamo cercando un canone.
COME SI SCRIVE UN CANONE CANCRIZZANTE?
Espongo qui una ipotesi di come potrebbe essere costruito un canone cancrizzante. Prendetela con beneficio di inventario, io per lo meno ho fatto così…
Sotto la prima metà del tema (antecendente) costruiamo una seconda voce.
A questo punto continuiamo la voce superiore con il retrogrado della voce inferiore. Otteniamo il nostro canone cancrizzante in forma chiusa, cioè su di un solo rigo (antecedente). In pratica quello che viene presentato come l’idea creata per essere sottoposta in retrogrado, in realtà è già stata precedentemente costruita con le regole armoniche e contrappuntistiche.
In altre parole si costruisce una seconda voce su di un tema e si prosegue con il retrogrado di entrambe le voci portando l’inferiore alla superiore e viceversa.
Faccio un esempio che così risulta tutto più chiaro:
Ora propongo un CANONE CANCRIZZANTE da me composto, è molto semplice anche armonicamente, ho inserito una “parte libera” di pianoforte per dare sostegno armonico alla composizione, spesso si usa riunire parti obbligate (in contrappunto più o meno rigoroso) con parti libere.
Ricordiamo anche che il termine “cancrizzante” deriva dall’inglese “Cancer” : in italiano granchio.
Se desiderate ascoltare il mio canone:
canone_cancrizzante.mp3
Se desiderate il PDF dell’articolo:
canone_cancrizzante.pdf
Tags: canone, contrappunto
27 Maggio 2011 alle 11:16
Bellissimo il canone inverso da te composto! Ottima spiegazione, fluida e comprensibile anche a chi normalmente non si occupa di armonia! Complimenti!
27 Maggio 2011 alle 12:06
Grazie!
29 Luglio 2012 alle 20:06
Interessante, molto chiaro ed esplicativo l’ articolo, proprio oggi pensavo a questo tipo di composizione e in queste righe ho avuto una sorta di conferma a quello che ipotizzavo.
Sono abbastanza indietro con il contrappunto non avendolo praticamente mai studiato, però certe cose sono “intuitive” e questo tipo di canone è affascinante.
Anche io sono delle stesso parere di Andrea, anche se breve ( perchè un esempio ) il canone proposto è fludio e lascia presagire una proficua continuazione.
29 Luglio 2012 alle 20:11
Una domanda, la 4a battuta sembra non avere legami con la struttura delle prime 3 battute ( anche se si usano valori ricorrenti cona la semiminima puntata e le crome ), che sono il retrogrado delle ultime 3, quindi la 4a come possiamo definirla, un mini “ponte”, una codetta?
Sera
29 Luglio 2012 alle 22:53
In realtà la 4′ misura è la retrograda…di se stessa! Se guardi con attenzione il punto di simmetria è alla metà della 4′ misura.
La funzione armonica della 4′ misura invece un 3′ grado: il relativo maggiore.
La difficoltà dei canoni, sopratutto di quelli senza trasposizione è che tendono ad essere statici armonicamente.
Immagina un canone all’unisono: hai un tema di due battute che ha un certo “sottinteso” armonico, dopo 2 battute entra di nuovo il tema in un altra voce che avrà fatalmente lo stesso significato armonico; se già fai un canone alla 2′ il significato armonico della 2′ entrata sarebbe completamente diverso…
Mi accorgo che ci vorrebbero degli esempi, ma Morfeo chiama…sarà il prossimo articolo…
Buona musica.
Stefano.
30 Luglio 2012 alle 09:24
Intendi il movimento per moto contrario delle due voci, che eseguono le stesse note in ordine inverso, si_fa_re, ok.
Avevo posto questa domanda perchè prima di vedere questo esempio avevo visto per forza di cosa quello relativo all’ offerta musicale di Bach, e pensavo che questo tipo di canone dovesse presupporre l’ utilizzo del solo materiale “espositivo” poi armonizzato, e non di un collegamento.
30 Luglio 2012 alle 15:08
Non saprei come risponderti, percepisci una “cesura” alla 4 misura?
In effetti Bach aveva una maestria che io non possiedo, io ho pensato il canone con un asse di simmetria al centro, può darsi che questo artificio non sia mascherato bene.
Buona musica!
Stefano.
30 Luglio 2012 alle 16:41
Non ho assolutamente usato il paragone con Bach, però avendo visto prima il suo di lavoro ho pensato ad una fludità continua, non è che si percepisca una cesura a battuta 4, intendo dire che pensavo che questo tipo di canone ( poi sarebbero da vedere altri esempi di canoni di questo tipo scritti in passato per avere conferme o meno sulla possibilità di plasmarli diversamente, cosa che non penso sia vietata, ma penso proprio allo stile )dovesse essere scritto utilizzando “solamente” il materiale “antecedente”, come lo definisci, che armonizzato abrebbe dato luogo ad una seconda voce, che presentata in moto retrogrado costituisse un’ armonizzazione perfetta dell’ antecedente.Detto questo non trovo nulla da dire riguardo l’ esempio che hai messo a disposizione, anzi, lo trovo di immediata comprensione e fruibilità, così sembra facile da scrivere un lavoro del genere ( fermo restando che debba esserci fluidità e musicalità ).
30 Luglio 2012 alle 21:06
In realtà la 4′ misura ha un legame con la 1′ misura in quanto presenta una arpeggio di un accordo che termina su una nota lunga dell’accordo (6′ grado – si bemolle maggiore), alla 1′ battuta c’è prima la nota lunga e poi l’accordo (1′ grado – sol minore)…che ne dici?
Stefano.
31 Luglio 2012 alle 09:05
Questo l’ avevo notato, certamente, quello a cui mi riferisco è non il legame che può esserci utilizzando figure ritmiche già utilizzate, per dare un senso di omogeneità, ma proprio avere una linea ( superiore ) melodica continua su cui costruire un’ armonizzazine ( a 2 voci )che sia l’ esatto inverso della prima, per questo ho focalizzato sulla 4a battuta, certamente ha dei legami a livello ritmico e di valori delle note.Sia chiaro, mi piace l’esempio che hai messo a disposizione, e trovo questo modo di procedere fruttuoso, mi riferivo comunque ad una modalità forse più complicata di concepire questo canone, precisando comunque che questa 4a battuta può essere un legame trà la prima e la seconda metà del canone senza alcun problema, cosi come potrebbe verificarsi per altri simili canoni, magari scriverne una da 12 battute ( per esempio ), scrivere la seconda metà ed aggiungere una battuta con riferimenti ritmici e armonici come avviene in questo e completarlo.